Software e saturazione di banda

                                          di Giorgio Garabello

Prima domanda, cosa si intende per saturazione di banda?
Tecnicamente parlando, si ha una "saturazione di banda" quando
i dati  passanti attraverso un  determinato apparato  occupano
l'intera ampiezza disponibile.
Applicando  il concetto  al settore  informatico si  ha questo
fenomeno  quando un  programma utilizza totalemente le risorse
della  macchina su  cui gira, non lasciando  spazio  ad  altre
attivita'.
A volte e' dovuto ad  errori di progettazione del software ma,
a  meno  di  una  palese  inesperienza  da  parte  di  chi  ha
progettato l'applicazione, non e' fatto molto frequente.
Certo, ci sono delle eccezioni.
Nel  mondo del QL i 4 software  PSION per  l'office automation
sono  stati  "maestri"  in  questo, conosciamo  tutti  la loro
nefasta   capacita'  di   "succhiare"  ogni  byte  di  memoria
disponibile, pero' per  nostra fortuna non  hanno  avuto altri
imitatori.
Diverso  e' invece il  discorso dei "port" da  altri  sistemi,
tipicamente Unix e affini, si tratta di programmi che svolgono
per loro  natura compiti "pesanti" in  termini di elaborazione
e spesso  non si ha un'esatta  cognizione di  come "girino" su
sistemi palesemente meno potenti.
Sul nostro sistema i "port" da Unix e Linux sono frequenti.
Questo evita di dover scrivere interi  programmi, talvolta non
occorre avere nemmeno  una conoscenza approfondita di cio' che
si va ad importare.
Grazie  alla  flessibilita' di  entrambi i  sistemi  spesso  e
volentieri  basta una  semplice  ricompilazione dei sorgenti C
per ottenere un prodotto perfettamente funzionante.
Ogni tanto si tende ad esagerare  e si  "portano" applicazioni
molto potenti ed  evolute ma, ahime', pesanti come mattoni dal
punto di vista  delle richieste di  velocita' e soprattutto di
memoria RAM.
In particolare sono due i casi che mi vengono in mente: POVray
e Ghostscript.
POVray e' l'acronimo di  "Persistence Of Vision ray-tracer" un
programma  in  grado di generare  immagini tridimensionali  ad
alta definizione partendo da un linguaggio di descrizone.
E' un  programma potentissimo, ma di una pesantezza di colcolo
veramente notevole.
Ghostscript e' invece un  programma di "rasterizzazione" ossia
di  stampare file  postscript e pdf tramite  una stampante non
postscript.
Particolarmente  utile  a  noi  quellisti  risulta  essere  la
conversione  dai file  pdf, in  quanto  e' l'unico  metodo che
abbiamo per poterli leggere.
La domanda sorge  spontanea: ma se sono  cosi' pesanti, troppo
pesanti  per  girare  sul  QL, che  ce  nefacciamo? Perche' li
abbiamo "portati" sul QL.
A parte che  effettivamente  su alcune macchine  molto potenti
(al momento del port) questi software effettivamente  erano in
grado di funzionare, e' stato piu' che altro un'esercizio, per
poter  dire con un  pizzico di  orgoglio: "anche il QL lo puo'
fare!".
Il risultato finale e' stato che , dopo  l'entusiasmo iniziale
e qualche esperimento, questi  software sono stati abbandonati
a se stessi nonostante siano completamente gratuiti.
Da quando questi software sono usciti nel mondo  del QL per la
prima  volta di  tempo  ne e'  passato  davvero  parecchio, in
questi anni  sono uscite  macchine  molto  potenti,  anche  la
grafica si e' evoluta notevolemente e non meno importante, QPC
ci permette di avere QL sempre piu' potenti  grazie all'uscita
di PC sempre piu' veloci.
Questa "apertura di banda" rende  questi software utilizzabili
facilmente e non  piu' dei pachidermi  ingestibili,  occorre a
mio avviso  rivalutarli adeguatamente e  dare loro una seconda
occasione.
Purtroppo la  mente umana  lavora a compartimenti  stagni, una
volta  che  il  programma troppo  pesante e  dispendioso viene
catalogato come  non utilizzabile si  tende automaticamente  a
rimuoverlo; quando  si verificano  le condizioni  opposte,  il
processo inverso non e' invece altrettanto automatico.
E cosi' tocca  a  noi il compito  di  "ricordarvi" che  questi
programmi sono di nuovo "sull'onda". :-)
In particolare vi voglio  segnalare che  l'ultima  versione di
POVray per il QL da un lato implementa il GD2 (per ora solo su
QXL e Q40/Q60), dall'altro  i sorgenti sono  stati ricompilati
sotto GCC e quindi sono una piu' veloci del 30 per cento.
Nei prossimi numeri cercheremo di dare a questi due  programmi
uno spazio maggiore.
Posso  intanto   preannunciarvi  che   dal   prossimo   numero
pubblicheremo  una serie  di articoli  sul ray  tracing che ci
guideranno   passo  passo  attraverso  il  suo  linguaggio  di
descrizione degli oggetti in  modo semplice ed immediato e con
qualche spunto umoristico.
Gli articoli sono un lavoro di Alfonso Martone, un appssionato
(un vero fanatico!) di  ray  tracing che  come ex quellista ha
deciso di percetterci di pubblicare questi suoi lavori.
Per quanto riguarda  Ghostscript  stiamo cercando materiale in
italiano, se  avete  qualcosa di  disponibile  potete e volete
condividerlo  con  gli altri  quellisti, potete  mandarlo  via
e-mail all'indirizzo: qlmagazine@hotmail.com
Il nostro  scopo  non  e' solo  quello  di  rivalutare  questi
software  pubbliczzandoli, ma di fornire ai quellisti italiani
un  aiuto,  una  facilitazione  nell'apprendimento,   fornendo
ampia documentazione e tutorial in italiano.